Club Alpino Italiano: differenze tra le versioni
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L’associazione, quarta per ordine di fondazioni delle società alpine europee, vede la luce due anni dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia, ed è per questo valorizzata dal suo carattere nazionale che permette al club di espandersi molto facilmente raggiungendo oggi i 306.255 iscritti presso 828 sezioni e sottosezioni sparse su tutto il territorio italiano. | L’associazione, quarta per ordine di fondazioni delle società alpine europee, vede la luce due anni dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia, ed è per questo valorizzata dal suo carattere nazionale che permette al club di espandersi molto facilmente raggiungendo oggi i 306.255 iscritti presso 828 sezioni e sottosezioni sparse su tutto il territorio italiano. | ||
Il carattere nazionale del club porta l’associazione ad espandersi sul territorio fondando nel 1868 la sede di Firenze e nel 1871 quella di Napoli. | Il carattere nazionale del club porta l’associazione ad espandersi sul territorio fondando nel 1868 la sede di Firenze e nel 1871 quella di Napoli. La sezione del [[CAI Milano]] nasce il 16 Novembre 1873, dieci anni dopo la fondazione del Club Alpino a Torino. | ||
===Il CAI durante i conflitti bellici=== | ===Il CAI durante i conflitti bellici=== | ||
Sino alla Prima guerra mondiale il CAI mantiene un ruolo unitario svolgendo attività di diffusione del turismo alpino presso la borghesia, ricerca scientifica, organizzazione di congressi nazionali e gite sociali, pubblicazione di bollettini annuali e riviste mensili e costruzione di rifugi alpini. | Sino alla Prima guerra mondiale il CAI mantiene un ruolo unitario svolgendo attività di diffusione del turismo alpino presso la borghesia, ricerca scientifica, organizzazione di congressi nazionali e gite sociali, pubblicazione di bollettini annuali e riviste mensili e costruzione di rifugi alpini. | ||
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Nel 1954 una spedizione alpinistica organizzata dal Cai porta i colori della patria sulla seconda vetta del mondo, il K2, nel Pakistan, avvenimento di portata mondiale, che risolleva il morale nazionale restituendo fiducia a un popolo militarmente sconfitto e moralmente ferito. | Nel 1954 una spedizione alpinistica organizzata dal Cai porta i colori della patria sulla seconda vetta del mondo, il K2, nel Pakistan, avvenimento di portata mondiale, che risolleva il morale nazionale restituendo fiducia a un popolo militarmente sconfitto e moralmente ferito. | ||
Nel 1954 viene costituito ufficialmente il Soccorso alpino, che in seguito assume la denominazione di Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, con lo scopo di provvedere alla vigilanza e prevenzione degli infortuni, al soccorso degli infortunati o dei pericolanti, e al recupero dei caduti. Da allora il soccorso alpino ha prestato il suo servizio durante alcune delle grandi catastrofi del nostro paese, dal Vajont ai terremoti del Friuli, dell’Irpinia e dell’Abruzzo. | Nel 1954 viene costituito ufficialmente il Soccorso alpino, che in seguito assume la denominazione di Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, con lo scopo di provvedere alla vigilanza e prevenzione degli infortuni, al soccorso degli infortunati o dei pericolanti, e al recupero dei caduti. Da allora il soccorso alpino ha prestato il suo servizio durante alcune delle grandi catastrofi del nostro paese, dal Vajont ai terremoti del Friuli, dell’Irpinia e dell’Abruzzo. | ||
==Attività== | ==Attività== | ||
L’associazione è costituita da soci riuniti liberamente in sezioni, coordinate in raggruppamenti regionali: al 31 dicembre 2020 conta 306.255 soci e socie che partecipano alle attività di 512 sezioni e 316 sottosezioni appartenenti a 21 gruppi regionali, di cui 2 raggruppamenti provinciali (Trentino e Alto Adige). | L’associazione è costituita da soci riuniti liberamente in sezioni, coordinate in raggruppamenti regionali: al 31 dicembre 2020 conta 306.255 soci e socie che partecipano alle attività di 512 sezioni e 316 sottosezioni appartenenti a 21 gruppi regionali, di cui 2 raggruppamenti provinciali (Trentino e Alto Adige). |