La Certosa di Garegnano, nota anche come Certosa di Milano, è un monastero certosino situato nel quartiere milanese di Garegnano. Il complesso presenta un ciclo pittorico molto ricco e prezioso che ha attribuito alla Certosa il nome di “Cappella Sistina di Milano”.

Certosa di Garegnano
Caratteristiche
Inizio costruzione 1349
Stile Architettonico Manierismo
Religione Cattolica
Ordine religioso Ordine certosino
Dedicato a Maria, madre di Gesù
Anno consacrazione 1367


Ubicazione
Indirizzo Via Garegnano 28

Milano

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Contenuti verificati da Osservatorio Metropolitano di Milano (21/12/2022)

Storia

La Certosa venne fondata con atto notarile nel 1349, da Giovanni Visconti, Arcivescovo e Duca di Milano, che ne fece dono all’Ordine Certosino insieme ad altri suoi beni personali. Fonti Petrarchesche ci consegnano testimonianze di questa primitiva Certosa.

Nel 1388 Luchino Novello Visconti, nipote di Giovanni, dona alla sua morte, tutti i suoi beni ai certosini, arricchendo così la struttura e divenendo così secondo fondatore.

Nel 1782 i monaci dovettero abbandonare la Certosa in seguito alla soppressione del monastero decretata da Giuseppe II, Imperatore d’Austria, il quale aboliva tutti gli ordini contemplativi. I beni e i terreni del monastero furono messi in vendita con aste pubbliche, il chiostro grande venne destinato a deposito militare e distrutto nel 1895. La chiesa venne adeguata al culto pubblico e nella notte di Natale del 1783 divenne a tutti gli effetti Parrocchia del paese di Garegnano, borgo che, dopo l’Unità d’Italia, si aggregò al Comune di Musocco e nel 1923 venne unito alla città di Milano.

Patrimonio artistico

 
Affreschi di Daniele Crespi

La chiesa presenta sculture e cicli di affreschi di grande valore artistico distribuiti a partire dalla facciata fino alla decorazione delle navate, delle volte e delle cappelle.

La facciata, terminata nel 1608, presenta un portale ai cui lati sono poste due colonne in granito, capitelli corinzi in pietra gialla d’Angera e un frontone spezzato in marmo di Candoglia, raffigurante il” Riposo della Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto”.

Ai lati della porta d’ingresso, si trovano le statue dei santi Bruno e Ugo di Lincoln vescovo, in marmo di Candoglia. Sopra le due finestre laterali, i busti di Giovanni Visconti e Luchino Novello Visconti. Ai lati: le statue dei santi Carlo Borromeo e Ambrogio.

Nella parte superiore un bassorilievo in pietra rossa d’Angera raffigurante la Maddalena portata in cielo dagli angeli e sopra Maria e due angeli, sempre in marmo di Candoglia.

I cicli pittorici che decorano le navate e la volta a botte sono opera del celebre pittore Daniele Crespi, che concluse i suoi lavori nel 1629. Le immagini richiamano tanto agli episodi biblici quanto al racconto leggendario della tradizione certosina rappresentanti la vita di San Bruno.

I dipinti presenti nel presbiterio, nel tiburio e nel catino dell’abside, rappresentati scene della storia di Gesù, le sibille, gli evangelisti e i profeti, sono opera di Simone Peterzano mentre gli stucchi sono opera di Marsilio de’ Solis e furono conclusi nel 1582.

Altre opere della Certosa

 
Volta affrescata

Cappella di S. Bruno

Cappella priva di decorazioni che presenta solo una pala d’altare, opera di Bartolomeo Roverio detto il Genovesino del 1626. L’altare in scagliola è attribuito a Pietro Solari. Sopra l’altare lo stemma e il motto certosino.

Cappella di S. Antonio

Cappella decorata con affreschi rappresentanti i santi Paolo e Antonio nel deserto delle Tebaide.

Sacrestia

Sulla parete di fondo si trova l’altare in scagliola, attribuito a Pietro Solari. Sopra è presente un affresco di scuola lombarda del XV sec., con i santi Caterina da Siena, Benedetto e Bernardo. Dalla sacrestia si accede ad un’altra sala che conserva eleganti armadi in noce finemente intagliati. L’opera attuale è databile tra la fine del XVI e la prima metà del XVII sec.

Sala Capitolare

Destinata ad accogliere il Capitolo dei monaci vi si conservano stalli in noce, eseguiti da Giuseppe Bosso nel 1755. Sulle pareti, affreschi monocromi di Biagio Bellotti. Durante i lavori di restauro del 1998-1999 è stato ritrovato l’affresco nella volta raffigurante S. Michele Arcangelo che sconfigge il demonio, attribuito a Bernardino Zenale.

Cappella dell’Annunciazione

Dove si possono ammirare la pala di Enea Salmeggia, detto il Talpino, raffigurante l’Annunciazione e l’altare in scagliola, attribuito a Pietro Solari. Gli affreschi che ornano la cappella rappresentano i 15 misteri del S. Rosario, opera del canonico Biagio Bellotti, che iniziò i lavori a partire dal 1771. Nella sala accanto due tele di fattura fiamminga, di autore ignoto.

Attività

La parrocchia è fruibile come luogo di preghiera nell’eremo aperto dalle ore 8.00 alle ore 22.00, ma è anche aperta a visite individuali dalle 8.00 alle 17.30. Durante le celebrazioni liturgiche è vietato visitare la chiesa.

Le visite di gruppo possono essere effettuate solo ed unicamente tramite prenotazione specificando il numero dei partecipanti e chi guida il gruppo. Le visite per i gruppi possono, inoltre, essere effettuate con la guida fornita dalla Parrocchia o con una guida propria: per un massimo di 30 persone.

Infine, una domenica al mese la Parrocchia organizza delle visite guidate solo ed unicamente per singoli.

La Chiesa si affida alla generosità dei visitatori per sopperire alle spese per interventi di restauro e di ordinaria e straordinaria manutenzione richiesti dalla struttura.

All’interno della chiesa è possibile effettuare fotografie solo per finalità amatoriali, ed è severamente vietato fotografare o filmare, con finalità di lucro, senza l’autorizzazione scritta della Curia Arcivescovile di Milano, da esibire ai responsabili dell’Archivio storico della Parrocchia, dopo aver concordato la data dell’incontro.

Protagonisti

La parrocchia della Certosa di Garegnano è gestita dai parroci:

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Scatti di Andrea Cherchi per WikiMilano

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