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Università Popolare di Milano
Dati generali
Fondazione 2006
Tipo Istituto di formazione telematico
Rettore Giovanni Neri
Ubicazione
Località Milano

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L'Università Popolare degli Studi di Milano è un istituto di formazione che opera telematicamente e in presenza. Propone corsi nelle discipline più diverse, anche in modalità on demand. L’Istituto vanta presupposti storici ponendosi in linea di continuità ideale con la Università Popolare di Milano fondata nel 1901 e non più in attività.

Status e storia

L’Università Popolare degli Studi di Milano è un ente no profit senza scopo di lucro. Non figura tra le università accreditate dal Ministero Italiano dell’Università e della Ricerca al rilascio di titoli universitari aventi valore legale nel nostro Paese ma abbraccia il concetto classico della definizione di università popolare facente riferimento al Diritto internazionale, sempre nelle parole del Rettore in carica, valorizzando il concetto di universitas, ovvero di sapere aperto a tutti, proprio delle università classiche e popolari che fiorirono agli inizi del Novecento, dapprima in Svezia, Danimarca, Inghilterra e Francia e poi in Italia, con Milano a fare da apripista: a Milano infatti nacque per prima l’Università Popolare ed a seguire l’Università Popolare Milanese, l’Università Popolare (in) Milano, l'Università Proletaria Milanese (definita anche “del dopolavoro”).

Nata nel 2006, si pone come detto in linea di continuità ideale con la storica Università popolare di Milano (senza “degli Studi”) fondata nel 1901 da Ettore Ferrari, scultore, politico e docente italiano, protagonista indiscusso del nuovo Stato Italiano all’indomani dell’Unità.

Origini delle Università popolari in Italia

Agli inizi del Novecento, le Università popolari proliferarono nel nostro Paese, facendosi promotrici dell’istruzione di un numero sempre crescente di cittadini di ogni età e condizione sociale, ma anche coinvolgendo professionisti e illustri uomini di cultura che desiderano offrire parte del loro tempo e delle loro competenze in questa nuova sfida educativa, anticonformista per l’epoca per il suo carattere di apertura e inclusione. A sostegno dell’istituzione si mobilitano personaggi del calibro di Gabriele D’Annunzio, Giovanni Bovio, Benedetto Croce, Ludovico Mortara, Roberto Ardigò, Gioacchino Volpe, Luigi Einaudi, Gaetano Salvemini e Francesco Pullé, padri fondatori del movimento delle università popolari e della storica Università Popolare di Milano. I principi ispiratori di tali enti, in tutto il continente, sono quelli di fare avvicinare alla cultura tutti i ceti sociali, specialmente quelli più emarginati; in questo senso, sono attivi soprattutto membri del movimento socialista e i sindacalisti, ai quali ben presto si uniscono democratici e liberali. Il fenomeno in Italia è così esteso che ben presto le popolari in quegli anni diventano una settantina.

Il declino con il Fascismo e la rinascita. Le Università popolari oggi

Le Università popolari riprendono vita nel Dopoguerra dopo la caduta del Fascismo che ne aveva profondamente mutato la natura e, in molti casi, le aveva addirittura chiuse o trasformate in Istituti di Cultura Fascista. L’obiettivo è in genere offrire ai cittadini di tutte le età un servizio di crescita culturale svolgendo corsi relativi ai più diversi argomenti; curare l’aggiornamento di chi esercita un’attività; agevolare la formazione e la preparazione specialistica di chi intende inserirsi e qualificarsi nel mondo del lavoro. In ogni regione italiana si contano diverse università popolari che, dal punto di vista giuridico, sono generalmente istituzioni private che si propongono come associazioni di promozione sociale o di volontariato, senza scopo di lucro, che rilasciano attestati di svolgimento. In Italia, la più grande università popolare è l’Università Popolare di Roma (UPTER), mentre il Campus più grande è il C.S.B. - UniPSI - Università Popolare degli Studi Indovedici, in Provincia di Pisa.

Il presente

L’Università Popolare degli Studi di Milano è retta dal 2017 da Giovanni Neri, al suo secondo mandato. Prima di lui, anche Augusta Lagostena Bassi, detta Tina, autorevole giurista che si è battuta per i diritti delle donne, è stata rettrice dell’ateneo. Secondo quanto riferito dallo stesso Giovanni Neri, oggi i corsi sono tenuti da una sessantina di docenti, con un numero di iscritti complessivo che si aggira intorno alle 9.000 unità.

Controversie e contenziosi

Il valore legale dei titoli di studio rilasciati dall'Università Popolare degli Studi di Milano è stato oggetto di diverse controversie e contenziosi sollevati in varie sedi e ambiti.

Il Ministero italiano ne ha esplicitamente dichiarato la non validità e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) ha sanzionato l'Istituto per i contenuti del proprio sito Internet al riguardo, così come il Collegio Nazionale degli agrotecnici ha negato un'iscrizione al proprio albo giudicando invalido il titolo di studio conseguito in questa sede.

L'Università Popolare degli Studi di Milano sostiene invece di essere stata riconosciuta da alcune università estere, la University of United Popular Nations (UUPN) di Ouagadougou Kadiogo, in Burkina Faso, e l’Università di Stato Bouaké, nello Stato della Costa d’Avorio, fatto che la autorizzerebbe a rilasciare titoli accademici per loro conto secondo quanto previsto dalla Convenzione di Lisbona. Tale convenzione riguarda il riconoscimento dei titoli di studio relativi all'insegnamento superiore nella Regione europea. È stata siglata a Lisbona l'11 aprile 1997 con lo scopo di favorire la mobilità interuniversitaria e garantire il reciproco riconoscimento dei titoli e dei percorsi di studio tra i Paesi firmatari. Il legame con le Università africane determinerebbe, secondo l'Università Popolare, lo status di “Università di Diritto Internazionale”. Il senatore Guido Viceconte, all'epoca Sottosegretario di Stato all'Università, ha in effetti preso atto, con provvedimento n.313 del 14 ottobre 2011, della affiliazione dell'Università Popolare italiana con le due università africane, specificando che quindi questa possa “rilasciare titoli accademici per conto delle predette università...". L'efficacia di tale presa d'atto è stata riconfermata dal Consiglio di Stato nel 2015 ma lo stesso ha più volte ribadito che tali titoli non hanno comunque valore legale nel nostro Paese.

Vocazione sociale

Per favorire l'istruzione in Paesi che hanno difficile accesso a strutture scolastiche, collabora e coopera, attraverso la messa in comune di corsi gratuiti, con la University of United Popular Nations (UUPN) e WOFA, (Worldwide Organization Foundation for Africa, UK). In coerenza con questa mission, ha conferito l'Honoris Causa a Sri Sri Ravi Shankar Guru G., guru dello yoga e della meditazione trascendentale.

Multimedia

Cerimonia del 14 giugno 2022

Note


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