Casa degli Atellani e Vigna di Leonardo

Casa Atellani - Leonardo Vigna
Caratteristiche
Tipo Casa Museo
Collezioni Arredamenti, suppellettili
Apertura 2015
Ubicazione
Stato Italia Italia
Località Milano
Indirizzo Corso Magenta, 65
M1-M2 (linea rossa e verde) Cadorna
Caricamento mappa ...
Contatti
Email info@vignadileonardo.com
Telefono +39.02.4816150
Sito Web http://www.vignadileonardo.com

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Di fronte al Cenacolo di Santa Maria delle Grazie, su corso Magenta si affaccia la quattrocentesca Casa degli Atellani. Proprio qui abitò Leonardo da Vinci mentre lavorava alla realizzazione de l’Ultima Cena.

Contenuti verificati da Osservatorio Metropolitano di Milano (11 Ottobre 2022)

Storia

Gli Atellani erano una famiglia di cortigiani sforzeschi ai quali il Moro aveva donato due case con l'intento di rendere la Basilica di Santa Maria delle Grazie il mausoleo del proprio casato, e di costruire un quartiere residenziale dove insediare i suoi uomini più fedeli. Casa Atellani ebbe il suo periodo di splendore fra il 1490 e il 1535 (data della morte dello Sforza) come testimoniano le 214 novelle scritte da Matteo Bandello, nelle quali la casa o gli Atellani sono spesso citati. Nel 1498, il duca di Milano Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, dona a Leonardo un vigneto, intorno al quale corrono leggende che coinvolgono il Genio, le sue opere e i suoi seguaci. Dalla Firenze di Lorenzo il Magnifico, Leonardo da Vinci arriva a Milano nel 1482 presso la corte di Ludovico. Nel 1495 il Moro gli affida l'incarico di dipingere un'Ultima Cena nel refettorio di Santa Maria delle Grazie. Il Cenacolo, opera talmente grandiosa che gli vale un regalo: una vigna di circa 16 pertiche, luogo ideale dove ristorarsi e dilettarsi. È lecito quindi immaginare Leonardo, al termine di una giornata di lavoro, mentre lascia il sito del Cenacolo e attraversa il Borgo delle Grazie, la Casa degli Atellani per giungere tra i filari della sua vigna, all'ombra della cupola del Bramante. Leonardo non smetterà mai di prendersi cura della sua vigna: una vigna talmente amata, che mai lascia incustodita e che nel 1519, in punto di morte, cita nel testamento. Una vigna che resiste nei secoli e persino agli sconvolgimenti della guerra.

Nel 1919 la villa degli Atellani fu acquistata dal senatore Ettore Conti, il quale ne affidò nel 1922 la trasformazione al genero, l'architetto Piero Portaluppi, figura di riferimento per l'architettura milanese. Conservandone l'originario stile rinascimentale, Portaluppi la ristrutturò unendo le due corti attraverso un atrio porticato, ne ridisegnò la pianta interna, riportò alla luce gli affreschi che ne decoravano le sale e risistemò il giardino, in una parte del quale, cresceva la cosiddetta Vigna di Leonardo. Si trattava di un vitigno di Malavasia di Candia, che cresceva nei campi confinanti con l’attuale giardino della Casa degli Atellani, nell’area che apparteneva allora alla vigna grande di San Vittore. Ludovico il Moro, duca di Milano, nel 1498 la regalò a Leonardo da Vinci, allora suo artista di corte. Essa era larga 59 m e lunga 175 m, per un totale di quasi 16 pertiche, oltre un ettaro di terreno.

Dopo la caduta del Moro, Leonardo si trasferì in Francia, ma non si dimenticò mai della sua vigna, tant'è che nel suo testamento la lasciò in parti uguali a Giovanbattista Villano, suo fedele servitore, e all'allievo prediletto Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì.

Attività

Sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana e dell'Università degli Studi di Milano, la facoltà di Scienze Agrarie e l'equipe del Professor Attilio Scienza, massimo esperto di genetica della vite, dopo quasi seicento anni, rinasce il vitigno di Leonardo da Vinci. Nel 2007 sono partite le ricerche, mediante scavo manuale, dei residui biologici vivi della Vigna Originale: ricerche che nel 2015 hanno portato al reimpianto delle barbatelle di Malvasia di Candia Aromatica, la Vite di Leonardo. Il 12 Settembre 2018, per la prima volta, l'uva de la Vigna di Leonardo è stata vendemmiata: " La Malvasia di Milano", il vino di Leonardo Da Vinci è racchiuso in limitati 330 esemplari. Il decanter 1/330 (decanter ispirato al folio 12690 del Codice Windsor) resta ora esposto nella Sala dei Ritratti di Bernardino Luini in Casa degli Atellani, dopo il viaggio che il 22 luglio scorso lo ha portato ad essere presentato a Venezia - nella Scuola Grande della Misericordia - nell'ambito delle celebrazioni per la Biennale. Il 15 settembre la più grande Fondazione Italiana che raccoglie fondi per la lotta contro la leucemia, il Comitato Maria Letizia Verga, ha organizzato presso il Museo la prima asta e le prime 3 bottiglie di 330 sono state battute in anteprima mondiale."

Galleria immagini

Note

La scheda di questo museo è curata in collaborazione con la redazione di Where Milan e l'Associazione Culturale Milano Loves You.

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