Con gli angeli le cose belle accadono

Articolo di venerdì 29 dicembre 2023
Protagonisti
City Angels
Autrice
Laura Bajardelli
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I City Angels in basco blu – elemento che richiama i caschi blu dell’Onu - e giubba rossa (colore dell’emergenza) si trovano dove c’è più bisogno. E forse per questo dove ci sono gli Angeli accadono delle cose belle, segni tangibili di speranza e bellezza.

La storia dei City Angels comincia nel 1994 a Milano, quando Mario Furlan fonda l’associazione nella zona più problematica della città: la Stazione Centrale. Negli anni nascono nuove sedi degli Angels a Roma, Torino, Varese, Parma, Brescia e ad oggi sono 21 in Italia e 3 in Svizzera, a Lugano, Chiasso e Mendrisio: tutte unite dallo stesso spirito umanitario che anima gli oltre 600 volontari di tutte le età ed estrazione sociale, di cui più della metà donne, che con generosità donano le loro risorse più preziose, il tempo e il calore di un momento di socialità. In alcune città l’attività principale è l’assistenza ai senzatetto; in altre è invece la prevenzione e il contrasto della criminalità da strada; o ancora il supporto agli anziani accompagnandoli a fare la spesa.

I City Angels incontrano i senza tetto tutte le sere, ormai li conoscono: negli ultimi anni, circa la metà sono stranieri e sono abbastanza giovani, sono persone arrivate in Italia in cerca di un futuro migliore e psicologicamente più preparati a un'esperienza dura come dormire per strada. Poi, però, ci sono anche persone più fragili: molti sono uomini italiani di mezza età che hanno perso la casa perché non hanno più un lavoro, o hanno divorziato. Infine, le donne senza fissa dimora sono circa il 20% secondo i rilievi dell’Istat. In collaborazione con le forze dell'ordine, il gruppo di volontari City Angels e altre associazioni portano coperte e pasti caldi a chi dorme per strada, ma le condizioni igienico-sanitarie sono precarie, lo stato di salute complessivo di queste persone è assolutamente un punto di attenzione. A Milano, in particolare, queste persone non muoiono di fame, quanto per le condizioni igienico sanitarie e, d’inverno, per il freddo. Secondo la Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora-FIO-PSD, 388 persone senzatetto sono decedute nel 2022 (più di un morto al giorno!), con un aumento del 50% rispetto all’anno precedente (251 morti), mentre nel 2020 sono stati 212.

Il volontariato di strada è senza dubbio una delle attività più difficili fisicamente ed emotivamente per i volontari, che non si limitano ad offrire agli emarginati un the caldo d’inverno o una bibita d’estate ma si prendono cura ascoltando le loro storie, offrono il cambio d’abito e scarpe, kit per l’igiene e la biancheria intima, che è essenziale per la dignità della persona.

E poi c’è la “macchina del tempo”: un automezzo appositamente allestito per permettere alle persone che vivono in strada di salire, fare una doccia ed avere i primi servizi di igiene personale: manicure, pedicure, medicamenti e barbiere, per sbarbare il viso e per rasare i capelli quando sono così intricati e ammassati che la persona quasi non si riconosce più, per dare importanza al fatto che quella persona possa tornare a rivedersi in uno specchio e ritrovarsi. Questa apprezzata iniziativa, ad oggi, viene realizzata con una ambulanza davvero molto datata (attrezzata con doccia e serbatoi di acqua) che ora può circolare solo di sera per via dei limiti di circolazione ai veicoli inquinanti vigenti nel Comune di Milano, e tra poco sarà inutilizzabile. E qui intervengono altri angeli, spinti da Alexandru Cazzaniga, un volontario che convince la famiglia ad aiutare concretamente i City Angels: è arrivato infatti proprio lo scorso 15 luglio un fiammante van donato da Banca Valsabbina e dalla famiglia Cazzaniga che da fine ottobre percorre le strade della Lombardia portando sollievo e un sorriso.

Un altro segno concreto di speranza è una grande casa gialla, circondata da bei condomini e un fazzoletto di verde a Milano in zona Niguarda, dove vivono circa 60 persone che nella bella stagione animano il cortile, conversazioni e parole di tutte le lingue e colori del mondo. Tra i colori campeggiano il rosso e l’azzurro delle divise dei City Angels - disegnate dallo stilista Elio Fiorucci - al quale è dedicata la Casa Accoglienza “Elio Fiorucci”. Qui si può mangiare, curare la propria igiene per non perdere la dignità pur essendo persone senza una dimora fissa; si possono seguire anche corsi di formazione, lingua italiana per gli stranieri, corsi di motivazione personale e informatica. Anche i laboratori d’arte sono diventati parte integrante della nostra accoglienza, per aiutare queste persone ad esprimersi attraverso la propria passione (lettura, fotografia ecc.). Da alcuni anni sono presenti un medico volontario e un infermiere. A Casa Fiorucci c’è attenzione anche all’alimentazione degli ospiti: in chiave rieducativa delle abitudini alimentari e rispetto alle esigenze specifiche delle persone ospitate, viene offerto per esempio cibo “morbido” per chi ha denti guasti (accade spesso), o diete speciali per il diabete (purtroppo spesso causato dall’abuso di alcolici) o per convinzioni etiche o religiose, o per intolleranze alimentari. Che effetti producono tutte queste attenzioni? Diversi ospiti di Casa Fiorucci riescono a trovare lavoro e, per chi riesce ad avere contratti lunghi e stipendi dignitosi, l’indipendenza non è più solo un auspicio, ma diventa realtà con il ritorno a una vita “normale”

È importante ricordare che i City Angels hanno un ruolo primario per favorire l’incontro, il dialogo e la collaborazione tra tutte le componenti della società, organizzando anche degli importanti eventi come la Befana del Clochard, la Preghiera Multireligiosa a Natale presso la Stazione Centrale, e il “Premio campione” a 10 "campioni" di solidarietà, civismo e legalità provenienti da tutta Italia (vedi pagina 42, Re Tech Life premiata nel 2023). È necessario superare i divari e coinvolgere il maggior numero di persone e soggetti pubblici e privati, profit e non profit. Tutti possono creare valore, contribuendo alla crescita culturale, sociale ed economica. Tutto è partito da Milano, la città del miracolo del film di Vittorio De Sica. Dove c’è un basco azzurro e una giubba rossa le cose belle accadono, senza bisogno di volare via cavalcando delle scope.